"NUDO" 1973, olio su tela, cm. 70 x 50
La dolente compostezza e la pudica consapevolezza di una bellezza totalmente assorta in sé stessa sembrano tracciare la cifra di qualche rara sosta, dove ad un corpo di donna è affidato il compito di alleviare i passi di un itinerario infernale: funzione stilnovistica o Dora Markus? (<<Anche la tua dolcezza è una tempesta / turbina e non appare>> - Montale). (L. Gravina)
"GLI ALTRI" 1981, olio su tela, cm. 50 x 70.
Qui la derelizione è condizione psicofisica che, sebbene esperita in gruppo, all'estremo limite dell'emarginazione e della impotenza, è tuttavia presa di coscienza di un destino individuale in cui nemmeno la testimonianza del divino sembrerebbe, per assurdo, avere funzione salvifica.(L. Gravina)
"L'EROINOMANE n.1" 1982, olio su tela, cm. 200 x 100.
La simbologia spietata e prevaricante, l'impianto cromatico e segnico ossessivamente deformati evidenziano non attenzione alla tossicodipendenza come fatto di cronaca, ma come dolorante tentazione di scavare nel dramma preistorico di una natura corruttibile, più che corrotta, toccata in sorte all'essere umano.(L. Gravina)
"FANTASIA RIFLESSA NELLO SPECCHIO" 1984, olio su tela, cm. 135 x 95.
In un altro << interno >> (tav. V), che ha quasi l'immobilità d'una scena riflessa in uno specchio, è possibile incontrare la malattia stessa seduta nella carrozzella di un paralitico mentre attende, come l'uomo della piscina di Bethsaida, il miracolo senza nome; più in là il sesso, nella forma di un nudo femminile, attende anch'esso nella posa di una merce esposta in vetrina il rito celebrante del consumo; ci sono altri personaggi immersi nel sonno-veglia dell'aspra luce gialla; in mezzo alla stanza, su di un tavolo, i soliti strumenti di tortura; una bacinella, una stringa, una siringa dal lucido siluro di vetro in cui giace un siero denso e biancastro...(G. Corrado).
"ANNO DELLA MUSICA" 1985, olio su tela, cm. 110 x 85.
Ed è proprio da questo affiorante e soffuso sentimento di tristezza che a volte la pittura di Andrisani si eleva alle purissime vette della divina malinconia, la sola che conosce le corde della vera poesia, la quale poesia può trasformare il dolore in un messaggio di speranza e di vita.(D. Sciandivasci)
"LA MALATTIA NELLA NOTTE" 1987, olio su tela, cm. 80 x 100.
L'arte di Andrisani è una lezione di umanità dolente, è un esempio di eroica accettazione esistenziale, è un indicatore di etica storica: nonostante tutto, non ci si può e non ci si deve sottrarre al dolore di vivere! L'arte è la presa di coscienza di questo dramma che dolorosamente si svolge, identificandosi nella vita dell'uomo e dell'umanità, a livello di sensibilità germinale.(A.Carbonara)
"MASCHERE" 1988, olio su tela, cm.100 x 100.
Non vi è teatralità nel gesto, sempre contenuto ed essenziale: tutto sembra fermo in un'ora senza tempo e senza speranza; eppure si scorge chiaramente nei moti dell'animo un grande movimento… un cataclisma di sentimenti abissali, che sconvolgono ed avvingono.(D. Sciandivasci)
" NATURA MORTA (ANGOLO DELLA SOFFITTA)" 1990, olio su tela, cm. 90 x 70.
…la sua arte diviene poesia, che sostanzia di sé i colori e le forme, grave e composti, sia quando balena vaga e sfuggente la fiducia, sia quando preme impietosa e vorace l'angoscia.
L'arte di Andrisani è narrazione vigorosa e pietosa; è diario segreto, ma coinvolgente; è diagnosi del patire cosmico, dal quale non si sente fuori, e dentro il quale egli inventa e modella le forme più inusitate di umanità.(P. Tamburrano)
"CRISI E MITI" 1990, olio su tela, cm. 90 x 60.
Non è quello dell'Andrisani un discorso figurativo verboso e incoerente, incontenente, nei limiti, permissivi nelle proposte e ambigue nei fini; il Nostro giunge a delle conclusioni attraverso una analisi puntigliosa e metodica della natura umana, attraverso un'ispezione della genesi spirituale dell'ente umano, nella dimensione dei rapporti morali negli stati limiti dell'esistenza.(G. Angiulli)
"NATURA MORTA (ANFORA GRECA)" 1991, olio su tela, cm. 90 x 70.
Altre espressioni di pacatezza sono le nature morte, in cui gli oggetti conservano una compostezza quasi idillica. Ma queste morbidezze pittoriche significano brevi parentesi di serenità nel fluire dominante, quasi ossessivo, di esperienze traumatiche e dolorose.(R. Zagaria)
"RAGAZZO CON AIRONE" 1991, olio su tela, cm. 90 x 60.
Il segno pittorico rivela una profonda crisi di ideali e, quindi, di speranza, perché, in fondo, per Andrisani la vita non ha un orizzonte luminoso e aperto: vivere è morire, morire è vivere; la vita è una continua, amara e intensa ironia.(A. Carbonara)
"NATURA MORTA (QUIETE PER PENSARE)" 1993, olio su tela, cm. 60 x 80.
I colori solari contrastano con i toni grigi delle ambientazioni; una maschera, un violino, un marmoreo corpo di donna richiamano la nostra attenzione ad un momento di meditazione, chiedono che si faccia intorno a noi un po' di silenzio e l'uomo, estraniato per un momento dalla realtà quotidiana, vi ritorni attraverso la fantasia. Una dolente compostezza, quasi a riaffermare la supremazia delle <<ragioni del cuore nella pittura>>.(Anonimo)
"LA RAPRESENTAZIONE DELLA MORTE" 1993, olio su tela, cm. 90 x 110.
Da quei <<volti>> traspare la dimensione del tempo interiorizzata soprattutto negli <<sguardi>>. Se come afferma Bergson ogni organismo vivente è un registro aperto su cui si iscrive il tempo, il <<volto>> in Andrisaini è un registro su cui si iscrivono non solo le tracce generiche del tempo che fugge ma anche e soprattutto le tracce particolari, cioè gli eventi che l'individuo ha attraversato. I <<volti>> di Andrisani sono in ogni opera la rivelazione di come Egli è fatto spiritualmente e contengono la memoria di ciò che ha passato fino ad oggi.(G. Pizzolla)
"GIRASOLI n. 2" 1995, olio su tela, cm. 60 x 70.
…nei campi. Differisce però lo spirito con il quale Andrisani guarda al mondo della natura e alla vita che vi si inscrive, una vita di cui l'artista coglie la profonda malinconia, la fatica che stà dietro l'apparente idillio.(I. Venuti)
"LE TRE MUSE" 1999, olio su tela, cm. 80 x 100.
Ma allora questa pittura esprime solo sensazioni di morte, di disperazione? La verità è che Andrisani, ha una maniera tutta sua di rappresentare il frutto delle sue sensazioni e delle sue emozioni che vengono a costituire il momento di una appercezione poetica, cioè creatrice, da cui si originano, per una sorta di processo di stratificazione immaginario, le successive espressioni pittoriche. Infatti, viene a creare non poche perplessità il duplice binario lungo il quale sì snoda la sua essenza pittorica, da un lato una pittura che dà solo sensazioni di tristezza, di profondo e radicato malessere che tutto strozza e mette a repentaglio la stessa integrità umana; e dall'altro il recupero, un invito a rivisitare il dolore come una prestazione, una condizione necessaria di partecipazione alla vita: vista non come un fatto episodico della nostra esistenza terrena, ma come un fatto universale ed eterno.(G. Giordano)
"MEDITARE SUL TEMPO" 1995, olio su tela, cm. 60 x 80.
"ELEGANZA DEL GESTO" 2008 , olio su tela, cm.120x80
" AUTORITRATTO" 1997, olio su tela, cm. 90 x 70.